La genetica orticola tra passato, presente e futuro
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Le fitopatie che interessano il pomodoro da mensa coltivato in serra richiedono un adattamento genetico sempre più attento. D’altra parte, non è un segreto che siano i pomodori a bacca grande a soffrire maggiormente del Tomato Brown Rugose Fruit Virus (ToBRFV). Le aziende sementiere, grazie a investimenti mirati nella ricerca, cercano di arginare il fenomeno per garantire la filiera. Non fa eccezione TSI Italia che non solo ha presentato un nuovo pomodoro tondo liscio, Carlitos F1, a resistenza intermedia, ma anche un portinnesto, Interceptor, F1 affinché la “copertura” genetica contro il ToBRFV possa essere quanto più completa possibile, secondo quanto dichiarato da TSI Italia.
In un’intervista, Rosario Privitera, area manager della sementiera di TSI Italia, rivela i contorni del nuovo Carlitos F1 , innestato su Interceptor F1 e coltivato in un’azienda siciliana.
“Per presentare in anteprima questa nuova varietà per il mercato italiano, ci siamo recati qui all’interno dell’azienda agricola Chiaramonte, nell’Agro di Gela (CL) – dice Privitera – L’azienda dispone di oltre 40mila mq di serre, coltivate esclusivamente a pomodoro, specializzata nella produzione di pomodoro da mensa a bacca grande, che aveva dovuto cessare la coltivazione di tondo liscio in concomitanza con l’insorgenza del ToBRFV. Adesso anche grazie a Carlitos e la sua resistenza al virus, l’Azienda Chiaramonte ha ripreso a coltivarlo”.
“Si sa che, prima di decidere di adottare una varietà, le aziende agricole sono sempre molto prudenti, perché ne va del loro fatturato – spiega l’Area Manager di TSI Italia – E così è stato anche per l’Azienda Chiaramonte ch,e con Carlitos, è al terzo ciclo produttivo e manifesta l’intenzione di estenderne le superfici. Oltre alla resistenza al ToBRFV, Carlitos è stato ben accolto per la pezzatura importante del frutto, che va da 200 a 250 g, per il suo colore acceso, la long shelf life e il sapore. Caratteristica, quest’ultima, che per noi di TSI Italia non è mai di secondo piano, perché nel cibo il gusto sta in cima a tutto”.
“In particolare, nella serra in cui ci troviamo abbiamo un trapianto del 27 settembre 2023, andato a raccolta dopo 100 giorni circa – dice l’esperto – Il sesto d’impianto è di 45 cm e la varietà si dimostra molto produttiva. Il grappolo ha un rachide corto, che non sempre necessita di essere sostenuto né, tantomeno, necessita di pruning!”
“Sono convinto che questo pomodoro sia una tra le migliori soluzioni per combattere il virus del tomato brown – rimarca Privitera – non ultimo grazie all’associazione con il nostro Interceptor F1, il primo portinnesto resistente al ToBRFV. La genetica in questo caso è al top e, coadiuvata da una corretta gestione e profilassi fitosanitaria, Carlitos fornisce sicuramente una valida barriera contro questa virosi”.
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